Nel corso dell’anno scolastico 2023/2024 la Fondazione Pasquale Celommi ha organizzato un’attività di formazione dal titolo “Rodari a scuola: leggere e scrivere con fantasia” a cura della Prof.ssa Silvana Loiero, a cui hanno partecipato docenti dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado.

Introduzione di Silvana Loiero

“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”. Se lo chiedeva Gianni Rodari nel 1964 nell’introduzione a Il libro degli errori. E, nella sua Grammatica della fantasia del 1973, scriveva che nelle nostre scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere”. La sua idea è che, con l’aiuto di tecniche adeguate da parte dei docenti, i bambini fin da piccoli possono giocare con le parole e imparare la lingua divertendosi, possono mettere in atto la fantasia, l’immaginazione e la creatività. L’obiettivo non è soltanto quello di fare scrivere loro filastrocche e storie in modo piacevole; Rodari ha fiducia nei bambini perché saranno gli uomini di domani e se insegniamo a usare la fantasia consentiamo al loro pensiero di inoltrarsi su nuove vie, quelle che consentono di migliorare la realtà, di immaginare un futuro diverso e impegnarsi per costruirlo.

Spesso si pensa a Gianni Rodari soltanto come autore delle filastrocche e delle fiabe che si incontrano nei libri di testo. E invece è molto di più. Oltre a essere stato insegnante, giornalista, autore di programmi televisivi, intellettuale impegnato, Rodari è stato il più grande scrittore dell’infanzia del Novecento e, proprio per aver innovato notevolmente la letteratura per ragazzi, è stato l’unico italiano ad aver ricevuto, nel 1970, il Premio internazionale Andersen.

Per diventare consapevoli del ruolo svolto da Rodari occorre conoscere a fondo la sua vita e le sue opere: è quello che abbiamo cercato di fare nel corso dell’attività di formazione svolta nei mesi scorsi. Le insegnanti corsiste e gli insegnanti corsisti hanno conosciuto Rodari in modo più profondo, hanno letto, o riletto, alcuni dei suoi libri. Hanno apprezzato i messaggi di tipo sociale e politico che emergono dai suoi lavori. E, cosa davvero importante, hanno ritagliato uno spazio nel proprio lavoro didattico quotidiano per mettere in atto le sue tecniche con le allieve e gli allievi, a cominciare dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado. Cimentarsi con gli attrezzi di lavoro rodariani è stato estremamente soddisfacente per allievi e docenti e le testimonianze inserite su questo sito lo dimostrano ampiamente. Usare la lingua come un giocattolo poetico per costruire filastrocche e storie ha reso produttivo e piacevole il lavoro scolastico.

A tutte le docenti e i docenti che hanno frequentato il corso e che a scuola hanno saputo condurre il gioco continuo tra reale e immaginario, auguriamo di continuare a essere, come insegnanti, avventurosi. Soltanto così i loro allievi potranno inoltrarsi con facilità non solo sulle strade della razionalità ma anche su quelle della fantasia. Entrambe sono due componenti fondamentali della nostra mente.