La Biblioteca “Libertà va cercando”, recentemente istituita dalla Fondazione Pasquale Celommi ETS all’interno del Polo UdA dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, darà il via, a partire dal 2024, alla catalogazione, e conseguente messa a disposizione del pubblico, del fondo di circa tremila volumi di letteratura, saggistica e critica letteraria, teatrale e artistica, per lo più in lingua italiana e francese, appartenuti al drammaturgo, attore e regista teatrale Mario Moretti.
Nato a Genova il 14 aprile 1929, Moretti trascorre gli anni dell’infanzia e giovinezza a Roseto Degli Abruzzi (TE) e Montepagano, paese d’origine del padre Vincenzo, economista e docente universitario antifascista. Studia “Lingue e Letterature straniere” a Roma, per poi diplomarsi alla Sorbonne di Parigi; si de-dica per diversi anni all’insegnamento delle lingue. Lo stesso Moretti ricorda il suo particolare rapporto con il teatro: a seguito di un casuale incontro con il Teatro dell’assurdo, attraverso uno spettacolo di Eugène Ionesco, la sua iniziale ostilità si trasforma in un entusiasmo tale da portarlo a dedicare la sua intera esistenza al palcoscenico. “Il teatro” afferma “è un pozzo di energia allo stato puro ed è da quel fondo che ho attinto la volontà e il desiderio di fare”. Moretti diventa, infatti, scrittore prolifico e instancabile divulgatore del teatro italiano all’estero. Per diverse edizioni dirige, a New York, il “Festival of Italian Theatre Today” e, a Parigi, il “Festival du “théâtre Italien d’aujourd’hui”. In Italia è ugualmente protagonista di importanti iniziative: fonda, a Roma, il “Teatro Tordinona”, “Il CaffèTeatro” di Piazza Navona, il “Teatro in Trastevere” e l’Accademia del Teatro dell’Orologio, dove ricopre i ruoli di direttore artistico e docente di drammaturgia.
Per quanto riguarda la sua produzione, tra le sue opere, raccolte in “Teatro civile e politico”, possiamo qui ricordare solo “La rivoluzione di Fra’ Tommaso Campanella” (1970), “A morte Roma” (1976), “Zelda” (1981), “Terroristi” (1982), “Angelo Nero” (1998), “Ernesto Che Guevara” (1998), “Love’s Kamikaze” (2005). Interessato a tematiche civili e socio-politiche, Moretti racconta l’attualità senza scivolare in quello che definisce il “cronachismo giornalistico”, ma perseguendo la finalità di “comunicare emozioni che in qualche modo toccano i nervi scoperti della nostra società”. Rappresenta, invece, un omaggio alla grande attrice Anna Magnani, l’opera teatrale “Raccontare Nannarella” (1985), recentemente riportata in scena dalla figlia Mila Moretti nel suo adattamento intitolato “Ti racconto Anna mia”.
Come accennato, Moretti si avvicina alla drammaturgia grazie al Teatro dell’assurdo, definizione coniata dal Martin Esslin per indicare il lavoro di autori come Samuel Beckett, Jean Tardieu, Eugène Ionesco, Karl Valentin, Arthur Adamov, i quali, tra gli anni Quaranta e Settanta, rappresentarono il concetto essenzialista di assurdità dell’esistenza elaborato, in ambito filosofico, da pensatori come Jean-Paul Sartre e Albert Camus. Tutti questi nomi, insieme a moltissimi altri, compaiono tra gli autori dei libri raccolti nel Fondo Moretti, libri che, nel complesso, formano un sistema coerente nel quale si rispecchia il profilo di un uomo dalla profonda cultura e sensibilità artistica.
Il patrimonio libraio è stato donato nel 2021 alla Fondazione Celommi da Mila Moretti, la quale profonde a tutt’oggi il suo impegno nel mantenere viva la memoria del padre, portando in scena parte della sua vastissima produzione teatrale. Mila Moretti è regista, attrice e insegnante teatrale. Nel 1995 ha fondato, insieme a Martino Convertino, l’associazione “Teatr02”, laboratorio di sta-ges e produzioni teatrali.
La Fondazione Celommi, nella sua funzione di Istituto di cultura teso ad esaltare i valori morali, etici ed estetici dell’uomo, si prefigge l’obiettivo di con-tribuire alla valorizzazione della figura professionale e artistica di Mario Moretti, riconoscendolo come una delle più importanti personalità del teatro italiano contemporaneo.